La sentenza n. 33651 del 13 ottobre 2025 della Terza Sezione Penale della Cassazione affronta questioni di particolare rilevanza in materia di prova del reato di inquinamento idrico, consolidando principi giurisprudenziali fondamentali sui criteri di prova alternativi alle analisi di laboratorio e sulla natura permanente dei reati ambientali. La decisione s’inserisce nel solco di un orientamento consolidato che valorizza l'approccio sostanziale nella tutela penale dell'ambiente, superando rigidità formalistiche che potrebbero compromettere l'efficacia della repressione.
Poiché gli esiti del campionamento effettuato nell'immediatezza dei fatti sono risultati inutilizzabili, il Tribunale ha fondato la prova su elementi alternativi. La condanna è stata pronunciata nonostante l'assenza di analisi chimiche utilizzabili, sulla base di un complesso apparato indiziarioche includeva la percezione olfattiva degli operanti, la documentazione fotografica, la natura dell'attività svolta dalla società e le modalità concrete dello sversamento.
