Il tema risulta di grande attualità ed interesse, date le recenti restrizioni nell'utilizzo imposte dalla normativa europea e la loro grande diffusione.
II diisocianati sono, infatti, il materiale di partenza per la realizzazione di poliuretani che ricorrono in beni di largo consumo (tra cui prodotti vernicianti, adesivi, schiume flessibili e rigide, elastomeri). L'elemento principale di rischio durante la produzione e l'utilizzo dei poliuretani è la presenza dei diisocianati, in particolare di TDI e MDI, che da sempre sono i più utilizzati. I poliuretani alla fine del ciclo di vita possono diventare fortemente tossici, motivo che ha portato all'inserimento dei diisocianati nella tabella "Restrizioni in materia di fabbricazione, immissione sul mercato e uso di talune sostanze, miscele e articoli pericolosi" dell'allegato XVII del REACH (attraverso il Regolamento (UE)
2020/1149) per le opportune restrizioni, e a proporre successivamente limiti di esposizione più severi di quelli del passato.
I diisocianati sono classificati come sensibilizzanti delle vie respiratorie di categoria 111 e come sensibilizzanti della pelle di categoria 1. La sensibilizzazione delle vie respiratorie, dovuta all'esposizione ai diisocianati per via cutanea e per inalazione determina asma professionale nei lavoratori (secondo le ultime stime della Commissione Ue sono oltre 5 000 i casi annui di questo importante problema di salute sul luogo di lavoro).