Green Pass e accesso ai luoghi di lavoro.
Cosa dice la nuova normativa?

Green Pass e accesso ai luoghi di lavoro. Cosa dice la nuova normativa?

di: Avvocato Daniele Zaniolo


Il Decreto-legge del 21 settembre 2021, n. 127  ha introdotto, come noto, l’obbligo di esibizione del c.d. Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro.
Al di là delle posizioni ideologiche, l’occhio del giurista non può non posarsi, con l’ormai consueto sconforto, sulle incongruenze del testo normativo che ne rendono l’applicazione, quanto mai complessa. Non è un caso che siano fiorite le più svariate interpretazioni, per alcune delle quali non si trovano riscontri nel testo di legge.

Dal punto di vista della tecnica legislativa, l’innovazione consiste nell’aggiunta di alcune norme ad un testo normativo precedente, il D.L. 22 aprile 2021 n. 52  (convertito in legge, con modificazioni dalla legge 17 giugno 2021 n. 87) e, soprattutto, con il ricorso al rinvio multiplo alle altre disposizioni di legge, cosa che rende faticosa la lettura del testo. Il Parlamento avrà comunque sessanta gironi di tempo per elaborare i giusti correttivi da adottare in sede di conversione del decreto-legge.
In questa sede ci soffermeremo sulle regole stabilite per l’accesso ai luoghi di lavoro privati, con l’avvertenza che il compendio normativo è piuttosto articolato e disciplina diverse casistiche (accesso ai luoghi di lavoro pubblico, uffici giudiziari, luoghi di formazione, mezzi di trasporto ecc…). La norma di riferimento è l’articolo 9-septies che impone, fino al 31 dicembre 2021 (termine fissato, per ora, come momento finale della situazione di emergenza) di possedere e di esibire il c.d. “Green Pass” per l’accesso ai luoghi di lavoro.

La trattazione che segue prende in considerazione:

  • Green Pass e obbligo nei luoghi di lavoro privati;
  • Obblighi dei datori di lavoro;
  • Conseguenze del mancato possesso del Green Pass;
  • Sanzioni per la violazione del divieto di accesso per i lavoratori privi del Green Pass;
  • Sanzioni per altre violazioni.